Paolo Stanzani nacque nel 1936 a Bologna e qui ha vissuto e studiato. La sua è una vita spesa nella Motor Valley a respirare l’aria dei motori a crescere con un’ideologia specifica che collegava bellezza estetica e le più alte funzionalità, un uomo di altri tempi e che ha contribuito a creare quell’aura di originalità e maestria che ha fatto dell’Emilia Romagna in centro motoristico per eccellenza nel mondo.
La sua grande conoscenza dei motori, la sua passione dell’ingegneria e la volontà di mettersi costantemente in gioco hanno fatto di lui la mente dietro due delle Lamborghini più conosciute e famose al mondo: la Miura e la Countach. La Lamborghini, come Paolo Stanzani, nasce in Emilia Romagna ed è un’eccellenza motoristica: le due realtà non potevano che trovarsi e prosperare insieme. Laureatosi nel 1961 in ingegneria è stato assunto dallo stesso Ferruccio Lamborghini solamente due anni dopo: nel 1963 Paolo Stanzani era già al lavoro in casa Lamborghini. Nel progetto della Miura si occupò del reparto esperienze ovvero le prove su strada e l’omologazione ma nel 1967, pochi anni dopo, era già direttore generale e direttore tecnico della casa automobilistica. Sotto la sua direzione sono nate la Burraco, la Espada e la Countach.
Uomo tutto di un pezzo e di altri valori Paolo Stanzani lascia la casa automobilistica nel 1974 e si dedica ad altri suoi progetti, si tira fuori dal settore automotive ma la sua passione è troppo grande e così nel 1987, decide di ritornarvi in grande stile! Artioli Romano, infatti, lo chiama per collaborare alla rinascita di un marchio storico come quello Bugatti ed è così che Paolo Stanzani collabora e cura la rinascita del marchio con l’iconica Bugatti EB110. Un nuovo successo che lo porta nel 1993 ad approdare in Formula Uno con la Scuderia Italia fu proprio il titolare della scuderia Beppe Luchini a volerlo al suo fianco come responsabile. Subito dopo aver finito anche questa esperienza Stanzani, uomo di buon cuore ed estremamente poliedrico decide di cambiare rotta e nel 1995, chiusa la propria esperienza in Formula Uni decide di lasciare di nuovo l’automotive e dedicare la propria carriera alla creazione di un’azienda propria impegnata nella costruzione di impianti di energia rinnovabile.