Per chi ama le auto da corsa Nicola Materazzi è un nome che sorge spesso, una personalità unica nel suo genere e un vero e proprio genio dei turbocompressori. Sebbene sia nato a Salerno, al di fuori della Motor Valley, il suo nome è legato in maniera indissolubile a quello della Ferrari e alle auto da corsa. Nicola Materazzi oltre ad aver lavorato in Formula 1 e ad aver supervisionato oltre 30 progetti, tutti famosissimi e imprescindibili per il mondo delle corse era anche una personalità particolarmente amata da Enzo Ferrari. Laureatosi in Ingegneria Meccanica alla Federico II di Napoli tenta la carriera accademica come assistente docente ma capisce subito che il suo posto è nell’automotive, lì dove vive la passione e i progetti diventano realtà ed è così che si fa le ossa come specialista in sospensioni, calcoli in telaio e sterzo in Lancia dove produce una delle auto storiche dell’azienda ovvero la Lancia Stratos, ha lavorato anche per Abarth e Osella, fu lui a progettare la monoposto F1 chiamata Osella FA1. Se questo non dovesse bastare ecco alcuni dei progetti immortali di cui Nicola Materazzi è l’ideatore, vere e proprie icone leggendarie della velocità sono nate dalla sua mente geniale come la Ferrari F40, la Ferrari F288 GTO e la Bugatti EB110. Nicola Materazzi arriva in Ferrari nel 1979 come Responsabile Ufficio Tecnico del Reparto Corse, è stato proprio l’ingegnere che ha sovralimentato le Ferrari. Ha lavorato ai progetti delle Ferrari 288 GTO ed Evoluzione, la Ferrari Testarossa, la 412 GT e la 328 Turbo.
Tutti nomi di eccellenza nel mondo delle corse che fecero in modo che Nicola Materazzi ed Enzo Ferrari sviluppassero un rapporto stretto di reciproca comprensione ed amicizia, una di quelle che ha portato la Ferrari a diventare una delle eccellenze internazionali e un punto di riferimento all’interno della Motor Valley, quell’area dell’Emilia Romagna dove i motori e la velocità sono visti come un modo di vivere, fanno parte del tessuto sociale. Tuttavia, quando FIAT, che aveva il controllo della società, decise di puntare per il ruolo di direttore tecnico del reparto produzione (delle vetture stradali), su di un’altra persona Materazzi decise di passare in Cagiva nel 1990. Nel 1991 si trasferì in Bugatti per prendere il comando dello sviluppo di un’altra auto leggendaria come la EB110.
Particolare e poliedrico di Materazzi si sa che oltre ad essere un ingegnere specializzato nel risolvere i problemi di ogni progetto al fine di potenziarne le caratteristiche tecniche e la velocità era anche un grande appassionato di lettura e che così nella sua vita ha accumulato una biblioteca capace di vantare oltre 12000 libri e che dopo essere andato in pensione, nel 2006, decise di lasciare la Motor Valley per ritornare nell’amata Campania, nello specifico a Sapri.