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L’ingegnere Rosso Ferrari: Addio a Mauro Forghieri

Il 2 novembre, all’età di 87 anni ci ha lasciato Mauro Forghieri, storico direttore tecnico della Ferrari in grado di vincere 11 titoli mondiali dal 1962 al 1984.

 

Una storia, quella di Forghieri, capace di affascinarci trasportandoci con sé nella casa automobilistica di Maranello poiché Mauro ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’automobilismo rendendo leggendaria la Scuderia Ferrari in F1 e non solo.

 

Alcune testate giornalistiche, nel ricordarlo, lo hanno definito come un “lavoratore indefesso e frenetico”, capace di costruire intere monoposto e prototipi.

Figlio unico di Reclus e Afra Gori, nacque nel 1935 in una famiglia della classe operaria.
Il padre, abile tornitore, dopo aver prestato servizio durante la seconda guerra mondiale nelle officine meccaniche Ansaldo di Napoli, di ritorno a Modena iniziò a lavorare per la Ferrari di Maranello, divenendo in breve tempo uno dei meccanici motoristi più autorevoli del Reparto corse.

Nel 1959, appena raggiunta la laurea, grazie alle buone influenze del padre, fu immediatamente assunto alla Ferrari, in forza al reparto corse.

 

Sul finire del 1961 Forghieri fu chiamato da Enzo Ferrari nel ruolo di Responsabile del Reparto Tecnico per le vetture da corsa, dedicandosi principalmente alla Formula 1 e alle vetture della categoria Sport Prototipo.

 

 

Sotto la sua guida, la Ferrari ha vinto complessivamente 54 Gran Premi iridati, 4 titoli mondiali piloti e 7 titoli mondiali costruttori.

 

Conclusa la sua esperienza in Ferrari nel 1987, Forghieri si unì, come membro del consiglio di amministrazione e responsabile tecnico, al team di Lamborghini Engineering.

Forghieri progettò un motore aspirato V12 che partecipò al mondiale del 1989 con i colori della scuderia Larrousse (con Philippe Alliot alla guida).

Conclusa l’esperienza — non fortunatissima — del Modena Team, Forghieri lasciò poco dopo anche la Lamborghini, per divenire, nel 1992, direttore tecnico della rinascente Bugatti. Forghieri lascia la Bugatti nel 1994 — anno in cui viene anche convocato come esperto a testimoniare al processo per la morte, sulla pista di Imola, del pilota Ayrton Senna — per cofondare, assieme a Franco Antoniazzi e a Sergio Lugli, la Oral Engineering Group, una società di progettazione meccanica di cui segue le attività, si ricorda ad esempio la commessa per la realizzazione del motore aspirato di Formula 1 della BMW.

Negli anni si è guadagnato il soprannome di “Furia”, sia dai suoi collaboratori che dai suoi piloti perché “l’ingegnere” è geniale quanto infiammabile.

Le raccomandazioni erano di non interromperlo nel suo lavoro, soprattutto dopo ore e ore a far girare sul banco l’ultimo prototipo 12 cilindri.

La “furia” Mario Forghieri, non ammetteva scuse da parte di nessuno, neppure dai suoi migliori piloti.